Questi sono i versi che campeggiano sopra una piccola finestrella in Via Annunziata n. 34 .
A questi versi molte madri disperate, affidavano i loro neonati di pochi mesi pur di dare loro anche solo una speranza di dignità.
E' questa infatti l'inscrizione in marmo scolpita sopra la ruota dell'Annunziata (detta anche ruota degli esposti) presso la chiesa ad essa attaccata.
Per quella ruota di storie d'Amore ne devono essere passate a migliaia, donne avvolte da scialli neri al punto da essere irriconoscibili sceglievano di dare il loro bambino all'Annunziata piuttosto che vederlo soffrire nella miseria; non era raro che al collo del neonato fosse appeso un biglietto con il nome scelto dalla genitrice, solo così la sua mamma avrebbe avuto la possibilità di ricordarlo nelle sue preghiere. Un ultimo saluto al suo figliolo, e lo spettro inserisce furtivamente il fagotto nella finestrella, tira la corda collegata ad una campanella e fugge. Dall'altra parte mani materne giravano la ruota e prelevavano il gelido fagotto coperto solo da sporchi stracci, il neonato era presto lavato, battezzato e rinasceva con un nuovo cognome (Degli Innocenti, Esposito, Degli Esposti...). La creatura affidata ad una balia, cominciava la sua esistenza nel nome della Cristianità e dell'Amore.
E quella ruota, metafora di un nuovo parto, rimase in funzione sino al 1874 , il popolo Napolitano aveva perso già la sua indipendenza.
A questi versi molte madri disperate, affidavano i loro neonati di pochi mesi pur di dare loro anche solo una speranza di dignità.
E' questa infatti l'inscrizione in marmo scolpita sopra la ruota dell'Annunziata (detta anche ruota degli esposti) presso la chiesa ad essa attaccata.
Per quella ruota di storie d'Amore ne devono essere passate a migliaia, donne avvolte da scialli neri al punto da essere irriconoscibili sceglievano di dare il loro bambino all'Annunziata piuttosto che vederlo soffrire nella miseria; non era raro che al collo del neonato fosse appeso un biglietto con il nome scelto dalla genitrice, solo così la sua mamma avrebbe avuto la possibilità di ricordarlo nelle sue preghiere. Un ultimo saluto al suo figliolo, e lo spettro inserisce furtivamente il fagotto nella finestrella, tira la corda collegata ad una campanella e fugge. Dall'altra parte mani materne giravano la ruota e prelevavano il gelido fagotto coperto solo da sporchi stracci, il neonato era presto lavato, battezzato e rinasceva con un nuovo cognome (Degli Innocenti, Esposito, Degli Esposti...). La creatura affidata ad una balia, cominciava la sua esistenza nel nome della Cristianità e dell'Amore.
E quella ruota, metafora di un nuovo parto, rimase in funzione sino al 1874 , il popolo Napolitano aveva perso già la sua indipendenza.
Rimane a testimonianza di tanta umanità la chiesa della santa Annunziata con la sua finestrella e la struttura intera che venne impiegata per questo atto di Amore.